Il numero delle vittime del terremoto in Nepal potrebbe arrivare a 10.000: lo ha detto il premier del Nepal Sushil Koirala. Finora i morti accertati sono 4.485. I feriti invece sono stati calcolati in 8.235. La polizia ha fornito una lista parziale di dieci cittadini morti di Cina, Francia, India, Usa e Australia. Quattro le vittime italiane. Sono ancora 40 gli italiani irrintracciabili in Nepal. Lo riferiscono fonti della Farnesina. I 18 connazionali rintracciati nella notte non fanno quindi parte del gruppo di cui ha parlato ieri il ministero degli Esteri.
Kathmandu si è spostata di 3 mt. verso sud – Il terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile ha spostato il terreno sotto l’area di Kathmandu fino a tre metri verso sud, mentre l’Everest dovrebbe essere rimasto della stessa altezza. Lo affermano alcuni esperti internazionali citati dal sito del Guardian.
Un milione i senzatetto – Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti, un milione di persone sono rimaste senza un tetto. Diverse localita’, nelle vallate piu’ remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400 mila edifici distrutti. Per i soccorsi sono a disposizione 13 elicotteri, tra cui tre inviati dall’India, che sono impegnati a trasportare i feriti negli ospedali di Kathmandu.
Ancora scosse – Quattro scosse di magnitudo fra 3,9 e 4,8 gradi Richter sono state registrate in Nepal nelle ultime otto ore. Lo ha reso noto oggi il Centro sismologico europeo mediterraneo. La piu’ forte (4,8) e’ stata alle 00,54 locali, mentre l’ultima (4,3) alle 05,05 locali.
Le vittime italiane – Renzo Benedetti e Marco Pojer sono stati travolti da una frana mentre stavano facendo trekking a 3500 metri di quota nella Rolwaling Valley. Lo raccontano due compagni di spedizione, Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D’Antoni, illeso, ricoverati entrambi all’ospedale di Kathmandu.
Sono morti anche Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Gigliola Mancinelli, 51 anni, di Ancona, due dei 4 speleologi dispersi. “Vado a prendermelo – dice all’ANSA la compagna di Piazza -. Sembra impossibile a tutti”. Salvi gli altri due compagni: Giuseppe ‘Pino’ Antonini, 53 anni, di Ancona, e Giovanni ‘Nanni’ Pizzorni, 52 anni, genovese, esperto torrentista. Gigliola Mancinelli aveva chiesto un cambio turno a lavoro per andare in Nepal. ”Ho ancora qui sul telefonino gli Sms che Gigliola mi ha mandato prima di partire: mi aveva chiesto un cambio di turno, ci teneva tanto ad andare…”. Il dottor Germano Rocchi è il responsabile del servizio di elisoccorso delle Marche. Gigliola Mancinelli, medico anestesista, era anche volontaria presso la base dell’elisoccorso di Fabriano. ”Era una bravissima anestesista e una carissima collega”, dice. (ANSA)
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