Buonasera amici di weathersicily.it. Dopo un avvio decisamente freddo e sottomedia il mese di gennaio ha mostrato un volto più docile durante metà mese corrente, questo a causa di un timido e veloce campo anticiclonico azzorriano, sostituito a seguire da un flusso più mite dai quadranti meridionali che ha riportato in linea, rispetto alla media stagionale, i valori termici. Un vortice depressionario è difatti attualmente situato ad ovest della nostra regione, richiamando venti meridionali a tutte le quote, nonchè instabilità sparsa. Entro martedì 22 gennaio 2019 lo spostamento del centro depressionario verso levante causerà un nuovo calo delle temperature, riuscendo a far subentrare in Sicilia il flusso artico attualmente presente a NW del Mediterraneo tramite l’ausilio di correnti occidentali. Entro domani sera valori prossimi ai +0/-1°C alla quota di 1.350 m circa irromperanno ad ovest dell’isola, apportando un primo calo delle temperature, con zero termico tra i 1.200 e 1.400 m. Ciò potrebbe consentire qualche nevicata sparsa intorno ai 900 m circa sui rilievi occidentali, specie durante le notte di mercoledì.
Entro mercoledì 23 gennaio 2019 il Mediterraneo avrà a che fare con una configurazione davvero rara in termini di geopotenziale/pressione atmosferica: un campo alto-pressorio in sede polare farà scivolare un sostanzioso pezzo di lobo canadese verso il Regno Unito, per poi scivolare entro la serata sul Mediterraneo occidentale tramite la porta del Rodano, richiamando aria polare marittima. Tale fetta di vortice polare una volta giunta su acque relativamente miti dovrebbe dar vita ad una ciclogenesi esplosiva, con valori pressori probabilmente sotto i 980 hPa (un pò come accade sui mari settentrionali nordici quando giungono depressioni polari).
I bassi geopotenziali e gli elevati indici di vorticità in quota, secondo le attuali proiezioni modellistiche, potrebbero così dar vita entro giovedì 24 gennaio 2019 ad un ciclone mediterraneo, atipico per il periodo ma plausibile vista la potenzialità della configurazione. Valori inusuali per il Mediterraneo (non in termini di freddo) che di fatto stanno mandando in tilt i centri di calcolo sulla collocazione/intensità del ciclone, anche questo plausibile in quanto essi hanno pochissimi input storici (vista la portata dei geopotenziali/vorticità) da poter aggiungere alle emissioni giornaliere. Valori prossimi ai 520 dam (valore per stabilire altezza isoterme quota 500 hPa) consentirebbero valori prossimi ai -30/-32°C intorno ai 5.200 (solitamente quota 500 hPa si trova tra i 5.500-5.600 m), mentre la quota 850 hPa passerebbe dai 1.500 ai 1.200 m circa anche a causa dei bassi valori pressori, ove si attendono punte prossime ai -1/-2°C attualmente. Una situazione simile consentirebbe la discesa dello zero termico tra gli 800-900 m circa, con nevicate prossime ai 500-600 m circa. Tuttavia un contesto fortemente perturbato (specie su ovest e sud Sicilia), come mostrano le attuali proiezioni, potrebbe consentire un repentino e costante rovesciamento dell’aria fredda sui bassi strati (tipica dell’aria polare marittima), consentendo fiocchi/accumuli a quote inferiori ma ad oggi restano solo possibilità da valutare.
Freddo Libeccio: spesso sinonimo di bianche sorprese per parte della Sicilia
Una piccola parentesi va dedicata al freddo in ingresso da sud-ovest (tipo di ingresso non frequente in inverno), spesso portatore di bianche sorprese sul comparto occidentale e centro-meridionale della Sicilia per una questione di tipo orografica. Basta ricordare l’evento del 18 gennaio 2017, quando con una configurazione simile (valori meno incisivi in quota allora) la neve fece capolino fin i 400 m circa sui rilievi occidentali, questo a causa di precipitazioni costanti che fecero abbassare lo zero termico di qualche metro. Tale situazione è realizzabile solo quando i centri depressionari si posizionano a NW della Sicilia, facendo così entrare tramite la circolazione antioraria il freddo dalla porta africana che assume una connotazione più continentale (secca). L’aria fredda una volta giunta sul Canale di Sicilia tende ad umidificarsi nuovamente per un breve tratto, per poi divenire nuovamente più secca a ridosso del comparto centro-settentrionale tirrenico, una volta superati i rilievi appenninici settentrionali (situazione simile allo Scirocco quando secca a ridosso del comparto tirrenico).
Autopromozione
L’orografia sicula tende invece a far “intrappolare” le fredde isoterme a ridosso dei rilievi meridionali dell’Appennino (specie se la quota 850 hPa si abbasserà sui 1.200 m circa), instaurando pseudo-cuscinetti freddi a ridosso delle basse Madonie/Nebrodi, nonchè sui versanti meridionali dei monti del palermitano e del comparto sud-occidentale etneo. Tali particolarità potrebbero dunque rivestire un ruolo fondamentale per la giornata di giovedì, fase che analizzeremo non appena si avrà unanimità modellistica sui vari tasselli esposti.
21/01/2019 ore 20:27 – ©weathersicily.it
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