Nella Sicilia orientale, tra il vulcano Etna e il turistico porto di Riposto, vi è situato il castagno più anziano d’Europa, nonché il più grande d’Italia, denominato “Il Castagno dei Cento Cavalli”. Questo maestoso albero è situato dall’anno 1500 all’interno del Parco Regionale dell’Etna, nel territorio del comune di Sant’Alfio (CT) a 740 metri sul livello del mare. Le prime notizie storiche sul Castagno dei Cento Cavalli sono documentate già nel XVI secolo, esso si trova difatti protagonista nel quadro del pittore francese Jean Houel, esegito nel 1777. Nel 1923 il tronco principale dell’albero fu intaccato da un incendio, che, secondo una tradizione orale, sarebbe stato appiccato per ritorsione da alcuni abitanti di Giarre, cui era invisa l’autonomia amministrativa ottenuta dal paese di Sant’Alfio. L’albero apparteneva alla nobile famiglia dei Caltabiano, i quali organizzavano feste e banchetti sotto la grande chioma, ma nel 1965 l’albero fu espropriato e dichiarato monumento nazionale. Oggi Il castagno, (Castanea sativa), misura circa 22 m di circonferenza del tronco, per 22 m d’altezza. Esso si presenta costituito da tre fusti, rispettivamente di 13, 20 e 21 m, sui quali è vivo il dibattito sulla unicità della pianta. Negli ultimi anni il libro dei Guinness dei primati ha registrato il Castagno come l’albero più grande del mondo, per la rilevazione del 1780, quando furono misurati ben 57,9 m di circonferenza con tutti i rami.
Perché il Castagno “dei Cento Cavalli”?
La leggenda narra che una regina, con al seguito cento cavalieri, fu sorpresa da un temporale durante una battuta di caccia nelle vicinanze dell’albero, e proprio sotto i rami trovò riparo. Il temporale continuò fino a sera, così la regina passò sotto le fronde del castagno l’intera nottata. Non si sa bene quale possa essere la regina, secondo alcuni si tratterebbe di Giovanna d’Aragona, oppure secondo altri l’imperatrice Isabella d’Inghilterra, terza moglie di Federico II.
Il programma televisivo scientifico Super Quark, trasmesso sul canale Rai Uno, studiò il DNA del castagno. In base ai risultati ottenuti, si poté affermare che il castagno potrebbe avere la più grande circonferenza del mondo. Nell’ anno 2008 il castagno entrò a far parte del Patrimonio Unesco. Traendo spunto dalla leggenda, alcuni poeti cantarono la storia del castagno, fra questi vanno citati Giuseppe Borrello, Carlo Parini e Giuseppe Villaroel che furono tra i maggiori poeti dialettali catanesi del XIX secolo. Il Comune di Sant’Alfio negli ultimi anni ha profuso un forte impegno per salvaguardare il millenario Patriarca; sono stati eseguiti diversi interventi sulla pianta consistenti essenzialmente nella potatura delle parti secche e nella cura e manutenzione dell’albero. Quest’ultimo lo ha accolto anche nel proprio stemma civico, quasi a sancire il profondo legame del castagno con le comunità vicine.
Il castagno dista 11 Km dall’uscita del casello autostradale di Giarre e 12 Km dal porto turistico di Riposto, raggiungibile facilmente grazie alle segnaletiche stradali per raggiungere il comune di Sant’Alfio.
04/11/2016 ore 18.49 – Articolo di Alfio La Spina per ©Weathersicily.it
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