Buongiorno e ben ritrovati cari amici di weathersicily.it. Come annunciato precedentemente la nostra regione continua a vivere una fase intensa di freddo artico, seppur in un contesto prettamente secco in termini precipitativi. Qualche fenomeno più significativo dovrebbe coinvolgere la nostra regione nel corso della giornata di domani, con anche qualche nevicata fino a quote collinari attesa. Di questo ne riparleremo entro sera con un aggiornamento molto più dettagliato e completo.
La nostra attenzione si sta focalizzando nelle ultime ore sull’atteso arrivo del Ciclone Mediterraneo, che dovrebbe posizionarsi nei pressi di Malta tra giovedì 9 febbraio 2023 e venerdì 10. Nelle ultime uscite modellistiche il posizionamento dell’intenso minimo depressionario verrebbe stimato leggermente più a nord, il che consentirebbe fenomeni molto intensi soprattutto (probabilmente a carattere di nubifragio) nei settori sud-orientali (i modelli meteo ad oggi stimano fino a 250/300mm di pioggia) ed in quelli orientali e ionici di catanese e messinese. In questo caso stando la vicinanza al ciclone, gli estremi settori sud-orientali ne risentirebbero in termini di temperatura in quota, visto che trattandosi di un vortice a cuore caldo, le isoterme più fredde verrebbero relegate leggermente più a nord, ed anche le precipitazioni raggiungerebbero in modo più intenso fino al catanese e messinese, dove ci attendiamo punte anche oltre i 250mm giornalieri sull’Etneo. La quota neve in questo caso quindi si alzerebbe leggermente tra ragusano e siracusano, ma faciliterebbe fenomeni nevosi già a partire da quote collinari nel resto dei settori orientali, con accumuli davvero importanti anche in bassa montagna (con Floresta per esempio che si candida a ricevere un eccezionale nevicata). Oltre alle piogge ci sarà da fare attenzione anche ai venti impetuosi fino a tempesta, e alle intense mareggiate, soprattutto nei settori ionici.
Anche sul resto dell’isola gli effetti del ciclone Mediterraneo si farebbero sentire, con precipitazioni diffuse e nevicate presumibilmente fino in alta collina tra nisseno, ennese, palermitano ed agrigentino. Un po più ai margini rimarrebbe l’estremo settore occidentale del trapanese. Vista la difficoltà modellistica e la distanza temporale nello stabile l’esatta collocazione del minimo depressionario, continueremo a seguire l’evoluzione e vi terremo aggiornati in merito a possibili cambiamenti previsionali.
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