La Sicilia settentrionale si affaccia sulle splendide coste bagnate dal Mar Tirreno, da San Vito lo Capo per passare da Cefalù fino alle spiagge di Capo d’Orlando e del messinese tirrenico. Ma non tutti sanno che al di sotto vi è un contesto geodinamico ben più che complesso.
Tutto nasce parecchi anni fa (circa 64-60 milioni di anni), con la collisione tra il margine nord africano e il blocco sardo-corso. Questo ha portato alla formazione del bacino e ha portato all’espansione di quello che oggi è il bacino tirrenico che, attualmente, va avanti anche se molto più lenta rispetto al passato. Questa espansione ha generato quindi un mare, il Tirreno, con pavimentazione di tipo oceanico, ovvero prevalentemente basaltica, dovuta alla formazione di fratture da cui risalivano abbondanti flussi di magma che andavano a colmare le ferite appena aperte e da cui, in certi casi, si è arrivati alla formazione di vulcani sommersi come il Marsili, il Vavilov e altri emersi come Ustica e parte delle Eolie.
L’espansione ha indotto l’attivazione di sistemi di faglie trascorrenti destre orientate E-O, di cui la più settentrionale va da Ustica sino alle Eolie e la più meridionale è situata lungo il Canale di Sicilia. Questi sistemi di faglie delimitano una zona compresa tra la porzione sommersa (bacino tirrenico) e porzione emersa (Sicilia), all’interno della quale si sono sviluppate zone di taglio a diversa orientazione.
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Tutto questo ovviamente svolge un ruolo fondamentale sulla sismicità del Tirreno. Nel tempo si è visto come esso è caratterizzato da un elevato tasso di eventi di magnitudo medio-bassa. L’analisi delle distribuzioni ipocentrali degli eventi registrati dal 1988 evidenzia la presenza di due fasce sismogenetiche: una immergente a NO fino ad una profondità di 400 km, associati alla subduzione della litosfera ionica al di sotto dell’Arco Calabro e responsabile degli eventi che si verificano ad elevate profondità nell’offshore delle Eolie; la seconda fascia sismogenetica si estende parallelamente ala costa settentrionale della Sicilia ed prevalentemente localizzata nella crosta superiore (circa 15-20 km). All’interno di questa fascia si colloca la sequenza sismica del settembre 2002; si ricorda un evento in particolare, quello del 6 settembre alle 3:21 con una magnitudo di 6.0 ad una profondità di soli 9.6 km, localizzato nell’offshore usticense.
I meccanismi focali di tali eventi individuano piani orientati circa NE-SO con meccanismi di compressione.
Questo porta alla conclusione di quello che già tutti sappiamo, ovvero che la Sicilia è una delle zone a medio-alto rischio sismico.
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25/10/2019 ore 13:13 – ©weathersicily.it📲 SCARICA L'APP DI WEATHER SICILY: previsioni meteo precise e dettagliate per oltre 600 località sicule. 👉 DISPONIBILE SU GOOGLE PLAY E APP STORE
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